ROBERT CAPA Slightly Out Of Focus
Ho la giornata libera e non ho piani su come spenderla. Per
strada mi passa accanto un autobus e guardo di sfuggita il poster pubblicitario
attaccato su un lato, mi rigirò, qualcosa aveva attirato la mia attenzione : 'Robert Capa in Italia 1943 - 1944'.
Conosciuto solo di nome, non avevo ancora mai avuto l’occasione di vedere le
sue foto, pensai che non ci sarebbe stato modo migliore per spendere la mia
giornata libera! Direzione Piazza Navona, eccomi all’interno di Palazzo Braschi
dove scopro un mondo di immagini che mi trasmettono un senso di ammirazione
crescente, foto dopo foto. Più vado avanti nel percorso e più sale la curiosità
di passare nella sala successiva per scoprire quella nuova dimensione ed
abbandonarmi alle emozioni che mi infondono quelle sue bellissime foto. Belle, proprio belle. Non avevo aspettative quindi
era difficile rimanere delusi, ma mai mi sarei aspettata di uscire completamente
conquistata, mi sono interamente arresa alla sincerità e alla semplicità delle
foto di Capa, ma soprattutto alla loro spontaneità. Eppure, in fondo, per me
Capa è uno sconosciuto, non conosco nulla di lui, della sua storia, così decido
di comprare il libro scritto da Capa stesso, 'Slightly out of focus' (Leggermente fuori fuoco), un libro in cui
fa ciò che fa con le foto, ovvero scrivere la verità. Di origini ungheresi si
trasferisce a Parigi e là inventa se stesso, Robert Capa, un fantomatico
prestigioso fotografo americano molto apprezzato da numerosi redattori.
Diventato davvero famoso però, Capa esce allo scoperto ed inizia i suoi
appassionati e approfonditi reportage. Fotografa cinque guerre e fonda la
magnum insieme a Henri Cartier-Bresson ed altri amici fotografi. Secondo John
Steinbeck “Le sue foto non sono
incidenti. L’emozione che contengono non arriva per caso. Capa era in grado di
fotografare il movimento, l’allegria e lo sconforto. Era in grado di
fotografare il pensiero.”